ANTON. «ADDIO GIRO, DEVO RISOLVERE PROBLEMI FISICI»

GIRO D'ITALIA | 22/05/2018 | 11:01
Igor Antón è stato costretto a lasciare il Giro d’Italia domenica, nel corso di una tappa difficile, anche se il giorno prima era andato all’attacco per primo sullo Zoncolan. A causare il suo ritiro, problemi di origine intestinale che lo affliggono da qualche anno.

Attacco sullo Zoncolan e ritiro il giorno dopo: qual è il suo bilancio del Giro?

«Ovviamente su tutto domina la delusione del ritiro, dovuto ad un problema che mi porto dietro da un po’, che di tanto in tanto salta fuori e al quale non avevo dato grande importanza fino ad ora. Adesso però comincia a preoccuparmi. Non digerisco bene, quindi non recupero come dovrei e ho un dolore continuo. E questo problema condiziona la testa. Mi era accaduto al Giro 2015 e nelle due ultime edizioni della Vuelta».

Che sensazioni ha provato sullo Zoncolan?

«È stata una sorpresa, perché il giorno prima volevo ritirarmi. Ci ho provato per orgoglio, per rabbia contro questa situazione. Ho le gambe ma non la salute per farle girare come dovrebbero. Era una tappa che che mi piaceva, anche se alla vigilia non avevo tante speranze. Purtroppo è stata solo una parentesi, il giorno dopo la realtà è tornata a prevalere e sono stato costretto al ritiro. Sono comunque soddisfatto per essere riuscito a pedalare al fianco di Ben O'Connor e a trasmettergli un po’ della mia esperienza».
 
Cosa ricorda della sua vittoria al Giro 2011?

«Ricordo che giorno dopo giorno stavo meglio, ero arrivato quinto il giorno precedente. E le tappe con duri arrivo in salita sono sempre state quelle più adatte a me. Quel giorno il mio rendimento fu spettacolare di fronte a rivali del calibro di Contador, Nibali, Scarponi, Menchov... È stato un gran giorno, del quale continuo ad essere orgoglioso».

Quali sono ora i prossimi passi per risolvere il suo problema fisico?

«Innanzitutto indagini mediche approfondite, compresa una colonscopia se sarà necessaria. Vedremo i risultati degli esami e poi decideremo il da farsi. La prima cosa da fare è capire il perché. Io sento di avere ancora qualcosa da dire, l’ho dimostrato anche al Giro dei Paesi Baschi e quindi non ho intenzione di mollare»
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