GIROTONDO. MADRE GIUSEPPINA

GIRO D'ITALIA | 16/05/2018 | 07:11
Ad Assisi erano sfollati in tanti, si pensava che la città dei Santi fosse un rifugio sicuro dallo schifo della guerra. E le porte dei conventi si erano aperte per accogliere. A due passi dal vescovado, il monastero di San Quirico era diventato il nascondiglio degli ebrei. Lì sapevano copiare alla perfezione i documenti di identità, facevano dei veri e propri falsi d’autore e li stampavano con la macchina Felix della tipografia, che era vicino alla cattedrale di Santa Chiara. La badessa del monastero, madre Giuseppina Biviglia, era stata ricevuta dal vescovo e non aveva avuto bisogno di troppe parole. Si era industriata, e aveva nascosto decine di persone. Ebrei, disertori, ricercati, donne, ammalati, bambini. Sbandati, perseguitati politici, evasi dai campi di concentramento. Come scrisse nel suo diario, «incapaci noi stesse di capire quanto avveniva in tanta confusione, si obbediva solo a un sentimento che sorgeva spontaneo di volta in volta che si presentavano dei disgraziati: davanti al dolore di ciascuno avrebbe taciuto ogni velleità di giudizio, anche se avessimo saputo darne uno. La pietà avrebbe in ogni caso trionfato».

Per trasportare i documenti nuovi si era offerto un corridore toscano, Gino Bartali: era perfetto perché era molto famoso, aveva già vinto due Giri d’Italia e un Tour de France oltre a tutto il resto, e nessuno avrebbe avuto niente da ridire a vederlo andare avanti e indietro in bicicletta, lo sapevano tutti che Bartali era un campione e aveva bisogno di allenarsi. I documenti li nascondeva nella canna della bici, qualche volta sotto il sellino, e quando arrivava al monastero ci pensavano le suorine a preparargli qualcosa di caldo. Si chiamavano Candida, Alfonsina, Amata.

Tutti avevano paura, ma la compassione era più forte.

Un giorno bussarono con violenza al portone del monastero. Era la fine di febbraio del 1944, e non si sapeva se avere più paura delle bombe, dei tedeschi o della fame. Madre Giuseppina alla fine fece aprire, alla porta c’erano i funzionari della polizia fascista, che avevano già circondato il convento. Il giorno prima, per caso, avevano trovato dei documenti falsi in tasca a un ragazzo, e in qualche modo l’avevano fatto confessare: era uno degli ospiti di San Quirico. Madre Giuseppina fu interrogata, i poliziotti pretendevano di violare la clausura e andare a perquisire anche la parte più sacra del monastero, ma lei tenne duro perché in clausura nascondeva il suo tesoro di uomini e donne disperati. Neanche la minaccia della prigione la fece vacillare. «Sono monaca di clausura e non posso abbandonarla senza autorizzazione».

Dei sei milioni e mezzo di ebrei che vivevano in Europa, sei milioni morirono. Ad Assisi si salvarono tutti.

Madre Giuseppina è morta nel 1991, a 94 anni. Gino Bartali è morto il 5 maggio 2000, un paio di mesi prima di compierne 86. A tutti e due è stato conferito il titolo di «Giusto tra le Nazioni».

Oggi il Giro d’Italia parte dal cuore di Assisi, un posto sicuro che fa bene all’anima.

Alessandra Giardini
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Lucinda Brand conquista anche la quinta prova della Coppa del Mondo donne elite di Ciclocross che oggi si è svolta da Anversa in Belgio. E' il quarto successo in Coppa per la fuori classe olandese della Baloise Glowi Lions che...


Marc Madiot ha deciso di chiudere un capitolo della sua vita professionale lasciando la carica di General Manager della Groupama-FDJ. Il 66enne francese, dal Primo gennaio passerà il testimone a Thierry Cornec ma rimarrà comunque nell’organigramma della squadra con la...


Il Giro bulgaro tira, interessa, fa gola. Diciamocelo quando è il caso di dirlo: la nostra corsa faro, il nostro fiore rosa all’occhiello piace ed è appetibile. Da notizie in nostro possesso ci sono almeno due brand, due colossi dell’industria...


Domenica scorsa, dodicimila appassionati di ciclocross hanno affollato le pendici della Cittadella di Namur per assistere  al debutto stagionale di Mathieu van der Poel e all'avvincente battaglia contro Nys, e compagni. Se a Namur i biglietti si sono esauriti rapidamente, cosa...


Si correva di sabato pomeriggio tra maggio e giugno. Il Trofeo Vittorio Boffi è stata la classica del Velo Club Lentatese società di Lentate sul Seveso presieduta da Damiano Terruzzi. Ventotto furono le edizioni ininterrotamente dal 1977 al 2004. Fior...


E' stato un nuovo debutto quello di ieri al Giro d'Onore per Elia Viviani, il Profeta e simbolo della rinascita della pista azzurra, che adesso è il team manager delle Nazionali strada e pista. A 36 anni, l'olimpionico veronese apre...


I numeri parlano chiaro: 97 medaglie nel 2021, 130 nel 2022, 122 nel 2023, 105 nel 2024 e 106 nel 2025. Sono questi i successi del ciclismo azzurro nelle cinque stagioni di presidenza di Cordiano Dagnoni: 560 podi. Sono 44...


Era il 2015 quando l’Italia festeggiava l’ultima vittoria alla Vuelta España applaudendo l’impresa di un venticinquenne Fabio Aru, superbo nell’occasione a salire sul gradino più alto del podio di Madrid davanti a Joaquim Rodriguez e Rafal Majka. Da allora,...


Campionessa olimpica dell'Americana a Parigi 2024 con Vittoria Guazzini, e adesso ancora iridata del quartetto dell'inseguimento, come già nel 2022, con Fidanza, Alzini, Guazzini e Venturelli. Chiara Consonni è l'anima e il simbolo delle Rocket girls azzurre, che ormai da...


La tre volte campionessa del mondo di ciclocross Fem van Empel ha deciso di prendersi una pausa a tempo indeterminato dal ciclismo agonistico. «Il mio corpo e la mia mente hanno dato un segnale molto chiaro. Al momento mi mancano...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024