ROTONDA DI BADOERE, SABATO LA GRANDE FESTA

PREMI | 14/11/2017 | 14:53
Le più volte campionesse Letizia Paternoster, Alessia Pirrone, Alessia Vigilia, Camilla Alessio, Sofia Beggin e Sofia Bertizzolo, la Vice Presidente Vicaria della Federazione Ciclistica Italiana, Daniela Isetti e la prima donna italiana iridata, Alessandra Cappellotto saranno le madrine della cerimonia delle premiazioni della 24^ edizione del Premio Rotonda di Badoere in programma sabato 18 novembre a Badoere di Morgano, in provincia di Treviso (nella foto del 2012 i due grandi amici del Premio Alfredo Martini e Roberto Voltan). Il riconoscimento, nato nel 1991 grazie ad un gruppo di amici residenti nei Comuni di Morgano e di Montebelluna particolarmente legato allo sport del pedale e promosso dal Comune di Morgano, intende premiare i tecnici ed i giornalisti che operano nel ciclismo.
 
A ricevere il Premio Rotonda di Badoere 2017 saranno il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Femminile strada e pista, Edoardo Salvoldi; il tecnico friulano della pista Silvano Perusini; il giornalista e scrittore trevigiano, Giacinto Bevilacqua ed i dirigenti del team trentino Veloce Club di Borgo Valsugana.

 
La cerimonia è stata programmata a partire dalle ore 11 nella Sala Polivalente delle Scuole Medie di Badoere.
  Ad Edoardo Salvoldi sarà consegnato il Premio Nazionale Rotonda di Badoere per lo straordinario lavoro svolto in tutti questi anni nel settore femminile e culminato nel 2017 con la conquista di un gran numero di titoli Mondiali ed Europei; a Silvano Perusini andrà quello destinato ai direttori sportivi del Triveneto; mentre ai dirigenti del Veloce Club di Borgo Valsugana per il "Fenomeno Coppa d'Oro", andrà quello dedicato alla Memoria di Roberto Voltan e di Orlando Guerra per l'organizzazione sportiva. Il riconoscimento riservato ai giornalisti, alla Memoria dell'ex consigliere della Federazione Ciclistica Italiana, Adriano Morelli, andrà a Giacinto Bevilcqua.
 
Particolarmente significativo il momento in cui a ricevere i riconoscimenti sarà Salvoldi in quanto a consegnarli saranno alcune delle azzurre in segno di ringraziamento e di stima perché con lui hanno raggiunto alti livelli. “Ci sarebbe piaciuto averle tutte le ragazze di Salvoldi - hanno sottolineato i promotori del Premio Rotonda di Badoere - ma non è stato possibile per i loro diversi impegni di fine stagione”.
 
La manifestazione, dopo quattro anni di assenza per la scomparsa di Roberto Voltan, grande sostenitore del Premio, fu ripresa nel 2016, grazie all'impegno del sindaco di Morgano, Daniele Rostirolla, del presidente dell'Uct Montebelluna, Giovanni Zanatta e del coordinatore della Struttura Tecnica della Federciclismo Veneto, Mario Penariol.
 
La Commissione del Premio Rotonda di Badoere è composta da Bruno Battistella (Consigliere della Federazione Ciclistica Italiana), Ennio Bedet (Tecnico), Stefano Bandolin (Presidente del Comitato Friuli-Venezia Giulia), Celeste Granziera (Commissione Internazionale Giudici di Gara), Mario Guerretta e Francesco Coppola (Stampa), Antonio Lazzarotto (Presidente del Comitato Alto Adige/SudTirol), Igino Michieletto (Presidente del Comitato Veneto); Giuliano Pavanetto (ex Sindaco di Morgano), Mario Penariol (Responsabile della Struttura Tecnica del Veneto), Daniele Rostirolla (Sindaco di Morgano) e Giovanni Zanatta (Presidente dell'Uct Montebelluna).

Testo e foto di Francesco Coppola

I premiati:

EDOARDO SALVOLDI
- La Nazionale Italiana Femminile per le 203 medaglie conquistate è stata definita "Una fabbrica di medaglie sotto la guida di un autentico mago", ovvero il Commissario Tecnico Edoardo Salvoldi, Dino per gli amici. Milanese di nascita e bergamasco di adozione risiede a Raffa di Puegnago. Dopo una carriera agonistica molto buona con Bettolino, Rossi & Santini e Mecair, ha conquistato due titoli italiani nella cronosquadre juniores e a soli 23 anni ha deciso di intraprendere la carriera di tecnico, dopo essersi laureato a pieni voti alla Facoltà di Scienze Motorie Isef di Milano. Nel 1994 ha iniziato a collaborare con l'allora tecnico azzurro De Donà e successivamente con Dario Broccardo. Nel 2001 ha assunto il ruolo di Ct della nazionale su pista e nel 2005 è diventato responsabile anche della strada. Con lui il bottino è veramente eccezionale: 203 podi di oro, di argento e di bronzo in 17 anni, fra Olimpiadi, Mondiali, Europei, Coppa del Mondo su pista e su strada. Al suo debutto alla guida delle Juniores arrivò un oro: Nel 2001 a Trexlertown in Pennsylvania, negli Stati Uniti, con la piacentina Giorgia Bronzini che lo vinse nella corsa a punti.
 
SILVANO PERUSINI - Dal 1974, all'età di 7 anni, iniziò a correre in bicicletta in tutte le categorie giovanili partecipando a gare su strada, su pista e di cross collezionando una quarantina di vittorie. Nel 1987 si iscrisse all'Istituto Superiore di Educazione Fisica di Urbino e nel 1991 diventò insegnante di Educazione Fisica discutendo la tesi sul ciclismo "Le capacità coordinative come prerequisito alla tattica nel ciclismo" con 110 e lode. Nel frattempo frequentò i corsi della Federazione Ciclistica diventando Direttore Sportivo di 3° Livello. Iniziò ad allenare i corridori della categoria Giovanissimi per diversi anni, quella degli Esordienti e quella degli Allievi. Nel 1991 entrò a far parte del Centro Pista di Pordenone diventando poi direttore e collaborando con il tecnico regionale, Rino De Candido. Per diversi anni ha ricoperto il ruolo di tecnico regionale in Friuli-Venezia Giulia, di collaboratore del tecnico della Nazionale Femminile, Mario De Donà e di quello Nazionale Juniores Pista e Strada, Rino De Candido. Con il Comitato Regionale Friuli V.G. coordinò i progetti di promozione ciclistica sul territorio. Dal 2001 al 2005 è Tecnico della Nazionale Juniores su Pista conquistando due ori agli Europei un argento ed un bronzo ai Mondiali e nel frattempo divenne docente della Fci. Nel 2004 partecipò al corso nazionale di 4° Livello Europeo di formazione per allenatori discutendo la tesi "Il ciclismo su pista dal 1993 al 2003, analisi e valutazione dei dati e dei tempi di tutte le categorie ai campionati Italiani". Nel 2006 entrò a far parte del Centro Studi Nazionale collaborando con il direttore Dario Broccardo. In questo periodo furono rivoluzionati i corsi di formazione e di aggiornamento ed il Centro Studi iniziò ad occuparsi di formazione a 360 gradi e di collaborazioni metodologiche con le nazionali. Fu quindi istituito il "Progetto Talento" e collaborò con il  Giro Bio per la raccolta dei dati scientifici. Nel 2009 collaborò nuovamente con il Comitato Regionale Friuli V.G. come Tecnico Regionale. Nel 2010 divenne coordinatore nazionale dei corsi. Attualmente è direttore del Centro Pista “Ottavio Bottecchia” di Pordenone, docente della Fci, Coordinatore regionale dei corsi e Tecnico Regionale del Friuli. Da tecnico regionale ha collezionato 112 titoli tricolori.
 
VELOCE CLUB BORGO VALSUGANA - E' l'organizzatore della prestigiosissima Coppa d'Oro. Ideata nel 1965 da Carlo Dalla Torre e dedicata alla categoria allievi, esordì nella prima edizione sulle strade di Avio. Dopo 4 anni cambiò sede e approdò definitivamente a Borgo Valsugana nel 1968 senza più spostarsi. Attualmente la Coppa d'Oro rappresenta la classica per eccellenza del ciclismo giovanile capace di richiamare in Valsugana i più promettenti giovani d'Italia che corrono per far vincere il loro direttore sportivo in cambio del simbolico premio di Una Lira. Non c'è solo la gara per Allievi. Dal 1997 si corre anche per la Coppetta d'Oro, la gara per giovanissimi al Centro Sportivo di Borgo Valsugana. Dal 2000 si è aggiunta la Coppa Rosa la gara riservata alle Allieve che si disputa il giorno prima della Coppa d'Oro. Dal 2007 la manifestazione comprende tutte le categorie ciclistiche giovanili da i 7 a i 16 anni con la Coppa di Sera, gara per esordienti maschili e femminili che si disputa su un circuito interno a Borgo Valsugana. Ogni anno nei primi due fine settimana di settembre arrivano a Borgo Valsugana più di 2.000 ragazzi e ragazze accompagnati da genitori, parenti e allenatori. Questi numeri fanno delle gare ciclistiche un vero grande evento sportivo. I numeri che emergono partendo dalle prime edizioni della Coppa d'Oro, son impressionati; dal 1965 ad oggi oltre 24.000 atleti partecipanti; 5.200 km di gara allestiti e sorvegliati e uno straordinario albo d'Oro che "parla da solo".
 
GIACINTO BEVILACQUA - Attualmente collabora con i quotidiani "Messaggero Veneto" di Udine e "La Tribuna di Treviso" e con il settimanale diocesano di Concordia - Pordenone "Il Popolo". È stato per sette anni redattore del settimanale diocesano “L'Azione” di Vittorio Veneto (Treviso), editore e redattore di "Sports-Quindicinale sportivo della Sinistra Piave" di Vittorio Veneto, caporedattore del mensile "Il giornale dell'Altolivenza" di Conegliano (Treviso) e collaboratore dei periodici "SportPordenone", "E-olo” di Conegliano e "Treviso c'è", del portale "Lamarcanews" di Treviso, del mensile della Federciclismo "Il Mondo del Ciclismo". Nel 2012 ha condotto la trasmissione televisiva "2 ruote di passione" su Tpn con Roberto Bertolo. Ha scritto i libri: "Pedali e parole. 50 storie di ciclismo pordenonese" (Sports15, 2011), "Giovanni Micheletto, il conte di Sacile" (Sports15, 2012), "Raggi di sole. Piccole e grandi storie di ciclismo in Friuli Venezia Giulia" (Alba edizioni, 2013), "Da Argentin a Zandegù. Il ciclismo che parla veneto" (Alba edizioni, 2013), "Una corsa lunga 30 anni. Associazione ciclistica Valvasone 1983 - 2013" (Alba edizioni, 2013), "Pietro Polo, il più grande gregario di Francia" (Alba edizioni 2017). Ha curato il libro "Gino Bartali. 100 anni di leggenda" (Alba edizioni, 2014), vincitore del Marchio di qualità a Microeditoria, la rassegna nazionale della Piccola e Media Editoria di Chiari (Brescia) nel 2015. Ha curato le mostre "Ottavio Bottecchia" (2005 a Portobuffolé, 2015 a Caneva), "Fausto Coppi, un uomo solo al comando" (2010 a Portobuffolé), "Il ciclismo che parla veneto" (2013 a Portobuffolé, 2015 a Jesolo e Arzignano), "La leggenda di Gino Bartali" (2014 a Gemona del Friuli), "Lassù Marco Pantani" (2017 ad Aviano). Nel 2008 ha organizzato la pedalata sui luoghi di Francesco Dall'Ongaro per il bicentenario della nascita del patriota. Dal 2009 al 2015 ha organizzato la cerimonia "Gli Oscar de Il Popolo", premiando i giovani ciclisti della provincia di Pordenone. Nel 2010 ha organizzato la rassegna letteraria itinerante "Pedali e parole" presentando libri sul ciclismo nelle province di Pordenone, Treviso e Venezia. È stato direttore per sette anni del Museo del Ciclismo Altolivenza "Duilio Chiaradia e Giovanni Micheletto" di Portobuffolè (Treviso). Nel 2013 ha fondato la casa editrice Alba Edizioni, di cui è titolare unico. Nella veste di responsabile della collana "Storie a pedali" dedicata al ciclismo ha pubblicato i libri "Pedalare nel fango. Il ciclocross spiegato e raccontato dai protagonisti" di Carlo Gugliotta (2016) e "Ciclismo femminile? Sì, grazie!" di Simone Cigana (2017). Nel 2014 ha ideato il Premio Speranza-Memorial Vito Favero, assegnato annualmente al miglior giovane ciclista della provincia di Treviso in collaborazione con il Comitato Provinciale della Federciclismo nel ricordo del grande professionista. Lo hanno vinto finora Simone Andreetta, Leonardo Basso e Marco Maronese.

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