GATTI&MISFATTI. IL MIO DUMOULIN, ALLA FACCIA DEI COMPETENTI

GIRO D'ITALIA | 28/05/2017 | 17:24
di Cristiano Gatti        -

Tolgo il disturbo raccontando una storiella personale. Eravamo ad Alghero, meglio, stavamo sbarcando dal nostro traghetto: io e i miei fenomenali amici Angelo Costa e Pier Augusto Stagi. Credo che qualcuno li conosca, almeno per sentito dire (a tutti, di vero cuore, auguro due amici così).

Eravamo lì e tra le tante amenità che ci scambiavamo, a un certo punto, abbiamo anche fatto il gioco dell’indovino (altri li chiamano pronostici tecnici, noi non riusciamo a prenderci così sul serio): dai, chi vince il Giro?

Ovviamente speriamo tutti in Nibali, ma per un attimo proviamo a non fare i tifosi, facciamo gli esperti (c’è gente che si crede statista, avremo anche noi il diritto di crederci per un attimo esperti). Stagi dice Quintana, Costa dice Nibali, io dico Dumoulin. Sottolineo: siamo ancora prima della partenza. I due mi guardano così, molto divertiti: via, non fare il cretino. Ma io resto fermo: Dumoulin. E si parte per il nostro meraviglioso viaggio.

Da quella volta, i miei due rivali di sfera magica non mi hanno mai chiesto perché Dumoulin. Pensavano a una battuta. Invece non lo era. Adesso spiego a loro e a tutti quanti perché quel nome, allora così strambo, dato in seconda e terza fascia in tutte le griglie dei pronostici (se qualcuno ha imbroccato Dumoulin, si faccia avanti), era il mio primo nome. Di sicuro non voglio darmi arie di grande stratega. Lascio volentieri il ruolo ai Pippo32 e ai Jimmy94 - i cuordileoni rigorosamente anonimi che ogni giorno impartiscono le loro lezioni sul web -, ma anche a quelli che ci mettono la faccia sui teleschermi del servizio pubblico. Nessuna particolare capacità divinatoria: ho semplicemente fatto un ragionamento logico ed elementare.

L’unica mia certezza, che ho da quando questo Giro lo presentarono in autunno, era questa: con 70 chilometri a cronometro, vincerà uno specialista che sappia minimamente difendersi in salita. Guardando la lista degli iscritti, il profilo perfetto era proprio il suo, di questo DueMulini, che quando gira le pale crea vortici terrificanti, spazzando via avversari sul filo dei sessanta orari. In quei 70 chilometri accumulerà un tale vantaggio, mi dicevo, che poi in montagna potrà permettersi di tutto: staccarsi di qualche secondo, fare il cretino in fondo al gruppo, fermarsi a bordo strada per problemi intestinali (chiarimento agli zucconi: allora non potevo certo prevedere la fermata dello Stelvio, ma lo dico come esempio di quell’imponderabile che comunque Dumoulin poteva accusare).

Il resto della storia sta scritta nei fatti. Dumoulin li tramortisce tutti sul suo terreno, poi si arrabatta come può in montagna (con un paio di acuti: Oropa e Ortisei). Alla fine i conti tornano a suo favore. E io faccio un figurone, come un Mago Otelma dei pronostici. Di questa cosa non mi importa proprio nulla: non essendo uno scommettitore, come tanti – secondo me troppi – in carovana, non ci ricavo nulla. E nemmeno mi sento migliore per aver indovinato un vincitore così poco accreditato.
L’arte del pronostico, per me, è una vera sciocchezza, perché non può tenere conto dei dettagli più affascinanti della vita, cioè gli imprevisti.

In questo caso, io mi sono limitato a fare un ragionamento semplice semplice, tutto qui. Ho indovinato l’andamento del Giro, prima ancora del vincitore. Il che significa una cosa soltanto, questa sì secondo me piuttosto seria: il disegno del Giro, stavolta, era perfetto per i Dumoulin (anche per Thomas, se non fosse una povera vittima della Polizia motorizzata), non per i Quintana e per i Nibali. Questi due hanno corso un Giro da valorosi, provandole tutte, staccando spesso Dumoulin, ma la bilancia era troppo sbilanciata verso la crono.

Non è un sacrilegio: un organizzatore è libero di scegliere in partenza quale genere di corridore valorizzare. Nella vita bisogna scegliere. La cosa che non sopporto, e che con Dumoulin in trionfo ricaccio definitivamente in gola ai supertecnici di professione, è che per mesi e mesi si sia negata questa cosa dell’eccessiva cronometro. Mi hanno costantemente dato dell’incompetente. Se ne facciano una ragione: capita che gli incompetenti ci prendano. Perché la verità non ce l’ha in tasca nessuno, tanto meno i competenti.
Copyright © TBW
COMMENTI
28 maggio 2017 18:50 tempesta
Vorrei sapere quando vinse Moser quanti kilometri cerano di cronometro?

Bell\'articolo
28 maggio 2017 18:52 FrancoPersico
Che altro dire?

e vero
28 maggio 2017 19:00 battaglin
Stavolta approvo quasi completamente il suo articolo,non piu tardi di domenica sul Selvino in attesa dell'arrivo del Giro mi veniva detto che la terza settimana era durissima quando io sostenevo che l'unica tappa davvero dura fosse quella di Bormio,peraltro però con l'arrivo in fondo a una discesa di venti chilometri!Se non si capisce che salite come Aprica-Tonale-Pordoi-Gardena-Valparola(tutte lontane dall'arrivo)non fanno piu selezione,la colpa è dell'organizzazione di aver disegnato tappe di montagna e non tapponi veri e propri.Sulle Dolomiti hanno pensato bene di evitare Fedaia,Giau.Tre Cime e quant'altro,cosi come dove abito io inserire Selvino e Miragolo anzi che Valcava,il risultato è questo!

1984
28 maggio 2017 19:32 triciclo
i km a crono erano 85 + una cronosquadre di 55.
Ma era un ciclismo diverse. Nel 1984 il pordoi faceva selezione, ora serve ben altro. Il livello è altissimo e la scelta dei rapporti ora consente anche ai passisti di resistere meglio in salita.

Mah!
28 maggio 2017 19:44 maurop
Ragionando cosi si dovrebbe dire che quando i Giri li vincono gli scalatori la bilancia è sbilanciata dalla parte degli scalatori, o sbaglio? Come si possa dire che un Giro concluso con tre corridori in 40 secondi fosse un giro sbilanciato dall\'eccessiva cronometro rimane un mistero, almeno per me. Mi pare più semplice dire che quando un grande cronoman come Dumoulin si difende come ha fatto lui in montagna ( Blockhaus, doppio Stelvio, Mortirolo, Grappa, Piancavallo, Oropa, ci sembrano poco?) si merita la vittoria. Bel vincitore, bel Giro,peccato solo per Thomas e Landa e la loro sfortunata caduta. Saluti, Mauro Parrini

28 maggio 2017 19:56 Tarango
Prendo atto della vittoria di (Tom) Dumoulin. L'ho attaccata più volte, ma non per sostenere che Dumoulin non potesse vincere il Giro o che il Giro non fosse disegnato per un passistone forte a cronometro. Ma per ricordarle - dopo l'uscita sui 'furbetti del prosecchino' di due anni fa su Richie Porte e la 'sentenza' su Kruiswijk dell'anno scorso - che dopo la crono avrebbe anche potuto perderlo. Che i Giri insomma finiscono all'ultima tappa. Come, alla fine, è stato dimostrato. E anche per sottolineare come le sue letture sul 'tirare o non tirare' di Nibali fossero sbagliate (lo erano!). Detto questo, chi vince ha sempre ragione. Saluti.

Manuel Bellicchi

Nonostante...
28 maggio 2017 20:25 serginho
A giochi fatti è comodo dire per chiunque che le cose sarebbero andate così, ma fatico comunque credere che Quintana abbia avuto la febbre i giorni precedenti: queste non sono le uscite della domenica tra amatori e se ad alti livelli non si è al 100%, si prendono minuti su minuti e lo dico da ex dilettante. E non capisco nemmeno quelli che dicono che c\'erano troppi chilometri a cronometro, il giro quindi dovrebbe vincerlo solo uno scalatore puro???? nonostante attacchi di dissenteria e nonostante una squadra in salita assai scarsa , Dumoulin è riuscito nell\'impresa: stravince a cronometro e cerca di gestire in salita, dovesse essere il nuovo Miguel Indurain ne trarrebbe beneficio decisamente il ciclismo. Chapeau.

Caro Gatti. ..
28 maggio 2017 21:20 Girobaby
Purtroppo non avevamo corridori per contrastare Dumoulin. ..Ci sarebbe voluto un corridore alla Pantani che in salita avrebbe fatto il vuoto di brutto. ...Bisogna sperare che qualche giovane venga fuori e riporti l\'Italia nel gradino più alto dei grandi giri. ...Magari alla Pantani, doppietta Giro /Tour! !!!

giro100
28 maggio 2017 22:08 PEDALA
nibali gregario di quintana risultato vince DUMOULIN.

Da...
28 maggio 2017 22:50 scorpions
Italiano...non me ne voglia nessuno ho tifato Dumoulin...se le meritato questo giro...stop

Per curiosità...
28 maggio 2017 23:02 pickett
Ma Gatti,alla partenza del Giro,aveva SCRITTO da qualche parte che avrebbe vinto Dumoulin?In caso contrario,la cosa + probabile è che questo formidabile pronostico se lo sia spudoratamente inventato oggi.Anche se,a giudicare dai commenti,tutti quanti sembrano credergli,non so perché...

TOM TOM
28 maggio 2017 23:05 memeo68
Con un attacco di dissenteria all'inizio dell'ultima salita, chiunque sarebbe saltato di classifica! Con la crisi che ha avuto venerdi', chiunque avrebbe preso cinque minuti. Io avevo pronosticato (prima del Giro) che se avesse tenuto in salita sarebbe stata durissima toglierselo dai piedi ( chiedere ad Aru per conferma). Si è dimostrato un GRANDE nelle difficoltà ed ha meritato nonostante le crono. Farà della strada il ragazzo

E quattro in francese
28 maggio 2017 23:09 pickett
Dumoulin(se ha origini francesi)si traduce Del Molino,non Due Mulini."Du" in francese è un partitivo,e Moulin è singolare.

per girobaby
29 maggio 2017 00:38 bs1913
Concordo pienamente in tutto e per tutto, l'analisi fatta da lui, purtroppo qui nessuno si è accorto o fà finta,, pure gli opinionisti rai,, che di corridori non abbiamo più nessuno in grado di contrastare la concorrenza estera. Ne alle classiche ne hai grandi giri, troppe promesse e mezzi ciclisti che non sono ne carne ne pesce, inutile appellarsi sempre al solito Nibali che ormai secondo me anche lui è sul viale del tramonto,,facciamocene una ragione.

E molto semplice a vinto Dumoulin e normale dove sono i scalatore veri ?
29 maggio 2017 00:49 Vincent
In questo Giro si e visto i scalatore veri non si e visto , quando scattava Quintana scalatore puro..... prendeva 50 metri niente , scattava Nibali si vedeva che non aveva la forza la potenza le gambe , Pinot la stesa cosa , non parlo dei altri non erano i favoriti per vincere il Giro. Dumoulin che vince a Oropa .. alla fine a vinto il più completo il più forte passo ....

Secondo me
29 maggio 2017 08:01 teos
Ha torto Nibali quando dice che la differenza l\'hanno fatta le cronometro: il chilometraggio non era eccessivo e a ben vedere l\'ultima cronometro ha fatto molta meno differenza di quel che ci si potesse aspettare. Il punto è che le tappe sono state disegnate male. Come dicevano alcuni amici intervenuti prima di me, tolto il Blockhaus non c\'è mai stato un arrivo in salita durissimo. Salite come Mortirolo o Stelvio, che avrebbero potuto fare la differenza erano tutte posizionate a metà se non addirittura inizio tappa, penalizzando cosi gli scalatori puri e meno puri che oggi su salite sotto la doppia cifra di pendenza media non riescono più a fare la differenza. Metti un Mortirolo ultima salita il sabato prima della crono finale, e poi ne riparliamo.. Ciò detto complimenti a Dumoulin, che ha dimostrato di meritare questo Giro 100 perché più completo, più costante e probabilmente anche più determinato a vincere.

Un bel giro vinto dal più forte....ma Nibali vai al Tour
29 maggio 2017 08:17 Savo
Davvero un bel giro che per una serie di circostanze più o meno fortuite è stato apertissimo (sulla carta) fino all'ultimo. Anche a mio modo di vedere un grande giro deve avere non solo belle montagne ma anche le crono, deve emergere un corridore completo. Senza il problema intestinale il giro era finito già da una settimana ...Domulin ha vinto il giro mentalmente, ha fatto tutto il piancavallo senza andar in crisi o cercando di rientrare su Nibali e Quintana ma tenendoli li a pochi secondi, una grande capacità mentale di gestirsi, non va in crisi!! Bravo
Per concludere speriamo che Nibali vada al Tour, se ci va Quintana credo che Vincenzo non abbia nulla da temere!!

faccio due obiezioni alla sua analisi
29 maggio 2017 08:34 michele79
Dr Gatti, premetto che se ha azzeccato il pronostico a priori può ritenersi attento osservatore e non solo uno che ha fatto un semplice 2+2, dissento però su un paio di cose della sua analisi; la prima, Dumoulin non si è solo “arrabattato” in salita, magari non intendeva dire questo, ma secondo me è proprio andato forte e si è pure difeso alla grande nelle occasioni sulla carta a lui meno congeniali (Blockhaus, il famigerato tappone di Bormio: avrebbe ceduto senza l’attacco di pancia ? Non credo), ha avuto solo una giornata storta a Piancavallo e qui vengo al secondo punto. Nessuno quel giorno ha avuto gambe per metterlo ko, quindi (e non solo per quell’episodio) non parlerei di percorso così sbilanciato per via dei 70 Km a crono ma più che altro di avversari non proprio all’altezza, Nibali spiace dirlo ma in fin dei conti ha lasciato 3 minuti tondi a crono, tanti ma non un abisso irrecuperabile in montagna. Lei parla di Giro per passisti che si difendono in montagna, giusto, ma non poteva esserlo anche per scalatori che si difendono a crono? perché ci sono anche quelli, non tutti sono ugualmente fermi sul passo. Forse il paragone è improprio, ma ricorda Pantani nel 98: costruì i suoi successi anche limitando i danni a crono (3° in quelle finali di giro e tour) e non solo con le imprese in salita.

  Savo
29 maggio 2017 13:39 tempesta
Sogna ,e prega .Nibali non andra al tour ,perche li e un altra musica.E altri avversari.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Con una splendida azione nelle battute conclusive Isaac Del Toro ha vinto la prima tappa della Vuelta Asturias Julio Alvarez Mendo, da Cangas del Narcea a Pola de Lena di 179 chilometri. Il talento messicano della UAE Team Emirates ha...


Non è esagerato definire la Toscana in cima al mondo, non per i risultati degli atleti quanto in campo organizzativo. Non solo per la partenza del Tour de France da Firenze del 29 giugno, ma anche per le tante altre...


Il 23enne  Frank van den Broek è il nuovo padrone del Presidential Cycling Tour of Türkiye, arriva dai Paesi Bassi e vincendo la tappa regina della corsa si è portato al comando della classifica generale con soli 4” di vantaggio...


Con tanto di arrivo spettacolare e inchino di ringraziamento al pubblico, Alexis Guérin (Philippe Wagner-Bazin) ha vinto per distacco la seconda tappa del Tour de Bretagne, la Milizac-Guipronvel - Pontivy di 206, 2 km. Alle sue spalle nell'ordine Tibor Del...


La DSM firmenich PostNL continua a dominare il Presidential Cycling Tour of Türkiye e arriva a quota quattro vittorie ijn questa edizione: la sesta tappa, la tappa regina da Kuşadası a Manisa (Spil Dağı) di 160.1 km, ha visto il successo...


L’ufficialità è arrivata poco fa: la Laboral Kutxa - Fundación Euskadi da domenica affronterà la Vuelta España Femenina con una formazione a “trazione italiana”. A guidare il quartetto di nostre connazionali nelle otto tappe in programma sarà Nadia Quagliotto che,...


  La trentina Giada Borghesi è una delle italiane più in forma di questo scorcio di stagione. La legge dei numeri lo dimostra: è  costantemente nelle posizioni nobili degli ordini d’arrivo in corse internazionali. Al difficile Grand Prix di Chambery,...


La 785 Huez rappresenta tutto quello che serve se siete alla ricerca di una bicicletta altamente performante, un prodotto destinato ai ciclisti più sportivi ed esigenti, quelli che puntano ai passi e alle salite più dure. In questo modello LOOK inserisce alta tecnologia...


Più che una riflessione vuole essere una storia, che riguarda il sottoscritto e un amico mio e del ciclismo come Moreno Moser, ex professionista e oggi più che apprezzato opinionista di Eurosport con Luca Gregorio e il "papi” Riccardo Magrini....


"Buongiorno da Luca Gregorio... e Riccardo Magrini!" Una frase che per un giorno non è stata trasmessa da Eurosport, ma da noi. Subito dopo aver condotto la conferenza stampa sotto la neve di Livigno, infatti, sabato scorso la premiata ditta...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi