SKY, FROOME E LA DISIDRATAZIONE CONTROLLATA

MEDICINA | 05/12/2016 | 15:31
Disidratazione controllata: è questa la nuova frontiera del ciclismo? A parlarne a chiare lettere è il dottor Roger Palfreeman, medico della Sky (già alla BMC e alla Federazione britannica) che ha illustrato il metodo in un convegno a Doha.
A riportarlo è il quotidiano spagnolo El Pais che cita le parole del medico: «Perdendo due chili, Froome potrebbe abbassare il suo tempo sull’Alpe d’Hiez di 47 secondi e non è un risultato da poco, se considerate che ha vinto il Tour 2015 con 72 secondi di vantaggio».
L’operazione è puramente matematica: «Se pedalando a 67 chili Froome è stato capace di salire con una potenza di 6,25 watt per chilo, scendendo a 65 chili i watt salirebbero a 6,45. Il tutto lasciando spazio ad una disidratazione controllata del 3%. Gli sportivi di alto livello - ha spiegato Palfreeman - possono imparare a controllare la disidratazione con l’allenamento della percezione termica e soprattutto convincersi del fatto che l’idratazione ottimale non è l’idratazione controllata».
Per realizzare questo allenamento, bisogna assumere paracetamolo e un antidepressivo come il Wellbutrin, quest’ultimo inserito nella lista dei prodotti ad uso monitorato dalla Wada
«Bisogna fare poi allenamenti di adattamento al calore, prepararsi come se si corresse sempre sopra i 40 gradi, anche con bagni di 40 minuti a 40 gradi. In questo modo aumenta il volume di plasma ma anche l’ossigenazione dei muscoli, grazie alla miglior apertura dei capillari».

Secondo El Pais, molti medici, pur restando anonimi, hanno giudicato la proposta come una “mossa di marketing” del Team Sky, sottolineando come nessuna affermazione del dottor Palfreeman sia supportata da studi scientifici.

E l’esperienza personale del fisiologo spagnolo Iñigo Mujika, autore di diversi volumi sulla preparazione, è completamente opposta: «Ho partecipato personalmente ad uno studio sulla disidratazione controllata e vi posso assicurare che all’inizio della salita un atleta di sente davvero leggero e scattante, poi di colpo cominciano i problemi con la termoregolazione e arriva il crollo. Un’idratazione normale, invece, consente di affrontare la fatica in maniera molto più progressiva e quindi di regolare meglio il proprio rendimento».

Per leggere l'articolo di El Pais CLICCA QUI

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COMMENTI
Che schifo
5 dicembre 2016 20:34 Fcmsm
Perché per un adattamento bisogna fare uso di farmaci?????
Probabilmente non è così benefico per la salute.
Poveri noi sempre peggio

Attenti.....
6 dicembre 2016 07:42 Carmelino
Direi che stiamo andando oltre il lecito.Non dico pedalare a pane e acqua ma......cosi stiamo di nuovo andando oltre il lecito.
Basta a questi apprendisti stregoni.

Ma dove vogliamo arrivare??
6 dicembre 2016 22:36 binius
Ragazzi qui tra poco vediamo i corridori fare benzina direttamente dai distributori di carburante!!...

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